Qual è la definizione di normalità? Olivier Babinet ci fornisce il suo personale punto di vista nel film che ha come titolo proprio questa parola: Normale, al Cinema dal 12 ottobre, racconta la storia di Lucie (Justine Lacroix), un’adolescente orfana di madre che si deve prendere cura di suo padre William (Benoit Poelvoorde), affetto da sclerosi multipla. La ragazza è costretta a mettere insieme lo studio, le faccende domestiche e il lavoro in una paninoteca per far quadrare il bilancio. La sua passione per la scrittura e per l’invenzione di storie spesso al limite della credibilità, le danno la forza di andare avanti, nonostante le mille difficoltà a cui deve far fronte, spesso da sola.
Il regista conosce bene il mondo degli adolescenti e le zone d’ombra in cui spesso ci si imbatte quando si parla di giovani, avendoci lavorato per anni a stretto contatto, e stabilisce da subito un dialogo schietto con lo spettatore. Non c’è spazio per le edulcorazioni: la realtà viene raccontata in maniera naturale, cruda, attraverso gli occhi di una ragazza che non può permettersi la spensieratezza tipica della sua età.
Scontro generazionale, disabilità, adolescenza, diversità e inclusione sono i temi di maggiore spicco in una pellicola volutamente collocata in un tempo indefinito; a metà tra realtà e fantasia, il regista sceglie consapevolmente di non indicare un preciso spazio temporale, ma si concentra sull’universalità e la complessità degli argomenti affrontati, mostrandoceli per quelli che sono.
Il lungometraggio ha ricevuto il premio come Miglior Film nella sezione Generator +16 al Giffoni Film Festival 2023. Da vedere per le ottime interpretazioni dei protagonisti e per il tocco delicato del regista, che infonde note di speranza, anche quando sembra che tutto debba crollare da un momento all’altro.
In attesa di vederlo al Cinema, ecco il trailer: