Felicità: la nostra recensione
Il film diretto da Micaela Ramazzotti dal 21 settembre al Cinema
Una gradita sorpresa: l’esordio alla regia di Micaela Ramazzotti, col film Felicità, è uno di quei bei segnali (diversi, ultimamente!) che ci fanno riappacificare col Cinema italiano. La regista, che è anche protagonista della pellicola, non ha paura di risultare disturbante e lo fa spesso, calcando la mano sui dettagli più scabrosi, per mettere in mostra le fragilità della mente umana.
Felicità è la speranza che ognuno dei protagonisti insegue, ma che è sempre più difficile da trovare. Il racconto di una famiglia (che chiamare disastrata non è ancora abbastanza per rendere l’idea) alle prese con la depressione, è crudo e spietato: lo scontro tra chi si pone davanti alla sofferenza interiore e la affronta apertamente e chi invece fa finta di non vedere, è feroce: Desiré (Ramazzotti) sembra essere sola contro tutti; la protagonista è una donna che incassa sempre, che si sacrifica in tanti differenti modi per tutti, ma che inevitabilmente finisce per sacrificare la sua di felicità.
Il cast è davvero eccezionale: dal giovane Matteo Olivetti, a Sergio Rubini, a Max Tortora in un inedito ruolo da personaggio grottesco e finalmente il ritorno di Anna Galiena, una delle attrici più valide del nostro panorama cinematografico. Un film da non perdere, perché affronta senza pudori i problemi legati alla depressione e le intricate questioni familiari, attraverso una sceneggiatura ben scritta e appassionata, che coinvolge ed emoziona a sua volta.
Ecco il trailer: