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Non così vicino: la nostra recensione

Dal 16 febbraio al Cinema

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Un uomo convinto di non poter avere più gioie nella vita mette tutto in discussione quando riscopre la bellezza dell’amore familiare: Non così vicino, di Marc Forster, racconta la storia di Otto (Tom Hanks), un burbero che in fondo nasconde un cuore d’oro. Tratto dal romanzo di Fredrik Backman L’uomo che metteva in ordine il mondo, il film mette in luce l’importanza di appartenere a una famiglia, a una comunità.

Non così vicino

 

Otto ritiene che ci sia un modo soltanto per fare le cose: il modo giusto. Partendo da questo presupposto, il suo comportamento è inflessibile e chiunque non segua pedissequamente le regole è considerato da lui un idiota. La componente ironica è uno degli elementi più interessanti di questo lungometraggio, appesantito tuttavia da una dose massiccia di malinconia, che gradualmente degenera in buonismo eccessivo.

Non Così Vicino: la recensione del film con Tom Hanks

 

Tom Hanks fa sempre la differenza, qualsiasi ruolo scelga di interpretare. La maniacalità nel compiere i gesti quotidiani, sempre allo stesso modo, sempre in quel determinato ordine, ci fanno simpatizzare per quest’uomo, che si aggrappa alle poche certezza rimaste per sopravvivere a un grande dolore. La regia e la fotografia assecondano il racconto di un personaggio in apparenza così poco empatico, mostrando ambientazioni asettiche e paesaggi freddi, in un piccolo centro residenziale di provincia dove spesso nevica e fa freddo.

Consigliato ai fan del protagonista di Forrest Gump, a patto di non riporre troppe aspettative in un film che arranca nel cercare di creare il giusto mix tra comicità e dramma.

Ecco il trailer:

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