A tu per tu con Louis Garrel, regista e protagonista del film L’innocente
Dal 19 gennaio al Cinema
Il suo ultimo film è un noir a metà tra il poliziesco e la commedia sentimentale. Lo abbiamo incontrato all’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma, nelle vesti di membro della giuria del concorso Progressive e di regista e interprete del film L’innocente, in sala dal 19 gennaio: ecco la nostra intervista a Louis Garrel.
Il tuo film offre tanti spunti di comicità: com’è nata l’idea?
Volevo raccontare una storia di poliziotti senza i poliziotti! Far ridere è molto difficile. Io lo considero la più alta forma di intrattenimento. Spesso nel Cinema manca la leggerezza, che non è il contrario di profondità, ma di pesantezza!
Possiamo definirlo un film pop?
Speriamo di sì, anzi ditelo a tutti! I film d’autore fanno scappare la gente. Scherzi a parte, le canzoni sono pop, sono tutte francesi tranne l’ultima (I maschi, di Gianna Nannini) che vuole essere un omaggio all’Italia.
Ti piace di più recitare nei film diretti da te o da altri?
Finalmente, al mio quarto film da regista, inizio a divertirmi interpretando un ruolo che ho scritto e diretto. Ho amato questo personaggio e sono contento di averlo interpretato io stesso.
Nel film L’innocent parli di un figlio che è più assennato dei genitori: anche tu sei così?
Sì, mi ci rivedo abbastanza. Nel film il figlio trova un delicato equilibro con una madre che si comporta come un’adolesente e in quel caso è lui che la protegge: mi è piaciuto giocare un po’ sull’inversione dei ruoli!
Garrel anche in questa sua quarta opera da regista attinge alla propria personale storia per raccontare quella di Abel, un figlio molto premuroso che si oppone al matrimonio della madre con un detenuto. Alla Festa del Cinema è stato tra i i protagonisti più attesi e applauditi.
Ecco il trailer: