Yesterday: la nostra recensione
Il nuovo film di Danny Boyle su Amazon Prime Video
Cosa succederebbe se il mondo intero nell’arco di pochi secondi dimenticasse l’esistenza di un gruppo musicale famoso, ad esempio i Beatles? Ad avere l’idea di raccontare una storia partendo da questo assurdo presupposto, Danny Boyle, che ha realizzato il film Yesterday. Sì, parliamo proprio dello stesso regista, quello di Trainspotting e di The Millionaire, che insieme a Richard Curtis (sceneggiatore di Quattro Matrimoni E Un Funerale e Love Actually) confeziona una commedia originale e divertente.
Jack Malik (Himesh Patel) è un cantautore della provincia inglese; la musica non è la sua vera professione e non riesce a sfondare, motivo per cui decide di rinunciare ai suoi sogni di gloria. Un evento straordinario stravolge la sua vita: mentre sta rientrando a casa dopo un concerto, il mondo intero subisce un blackout e resta senza corrente elettrica per dodici secondi. Jack viene investito da un autobus e al suo risveglio tutte le persone che incontra non sanno chi siano i Beatles! Il ragazzo decide così di sfruttare l’occasione per diventare famoso…
La situazione paradossale non è tanto quella del successo di Jack, ma del proporre come novità assoluta canzoni scritte in un contesto completamente differente. Da una parte questo dimostra che alcuni pezzi sono davvero senza tempo, dall’altra il regista mette in risalto la generale incapacità di riconoscere il vero genio. Il successo e la popolarità non derivano solo dalla bravura e dall’impegno: questa storia sembra raccontarcelo. Il protagonista fa passare come sue le canzoni di un gruppo musicale che nessuno sembra conoscere: forse Boyle vuole dirci, in maniera molto provocatoria, che persino i cosiddetti mostri sacri possono un giorno cadere nel dimenticatoio in questa società in cui tutto va veloce in maniera inesorabile? O forse solo dimostrare che i traguardi raggiunti senza fatica non portano soddisfazione alcuna? Sicuramente il film, che diverte piuttosto spesso, è anche un invito alla riflessione. Il merito della sua riuscita sta proprio nel bilanciare questi diversi aspetti. La realtà si incontra con la finzione e l’assurdità. Alla fine non ci importa neppure di sapere il perché di quello che succede, ma ci affezioniamo così tanto al protagonista e alla sua storia, da accettare anche una situazione così assurda. Una menzione a parte merita senz’altro la presenza di Ed Sheeran nella parte di se stesso: il musicista gioca molto sui cliché dei personaggi famosi e lo lo fa con un’invidiabile autoironia.
Ci sembra superfluo dire che consigliamo la visione di questo film; nel frattempo, pubblichiamo il trailer: