Speravo De Morì Prima: una serie da non perdere
Ironica, pungente, scanzonata: non si deve essere necessariamente romanisti o fan sfegatati per apprezzare una serie ben scritta e ben girata come Speravo de Morì Prima. La storia, tratta da libro Un Capitano, è incentrata su Francesco Totti, che ha dedicato l’intera carriera all’AS Roma rimanendovi come calciatore ben oltre i quarant’anni di età! Proprio su questo si basa la serie tv in sei episodi, trasmessa da Sky, con Pietro Castellitto nei panni del protagonista: il lungo addio del capitano al calcio.
La regia affidata a Luca Ribuoli è molto particolare e a metà strada tra il racconto epico (così come merita la storia di un grande campione) e l’ironia (chi conosce il capitano della Roma sa che questa è una delle sue caratteristiche più caratterizzanti). Momenti tristi, quasi disperati, di un uomo che non riesce a compiere un passo necessario; ma anche scene divertenti, oltre che omaggi dichiarati ad alcuni cult del Cinema: la corsa in cima alla scalinata del Campidoglio di Totti/Castellitto con tanto di codazzo dei fan non può non ricordare la celebre sequenza con Rocky/Stallone.
Azzeccata anche la scelta degli attori: Castellitto, sebbene in molte espressioni ricordi parecchio il personaggio che interpreta, non cerca l’imitazione, ma interpreta con grande personalità. Lo stesso discorso vale per Greta Scarano, nei panni di Ilary Blasi, nonché per Gianmarco Tognazzi (Luciano Spalletti) e Gabriel Montesi (Antonio Casssano): tutti fanno parte di una sorta di microcosmo che gravita intorno al personaggio principale, ma ognuno con la propria peculiarità.
La decisione di riportare le scene calcistiche senza girarle daccapo, ma servendosi dei filmati originali, aiuta a conferire al prodotto le sembianze di un documentario e allo stesso tempo riporta alcune spettacolari azioni in campo in maniera non artefatta.
Se non l’avete ancora vista, datele un’occasione e non ve ne pentirete!