Molto più che uno sguardo inedito su Sherlock Holmes, raccontato dal punto di vista della sorella minore del famoso detective: Enola Holmes è uno dei film più interessanti da poco inseriti nel catalogo Netflix. Dimentichiamo la Millie Bobby Brown di Stranger Things. L’attrice (anche tra i produttori del film) dimostra buone capacità attoriali in un ruolo così differente da quello che l’ha resa celebre in tutto il mondo e riesce a calarsi nei panni di una fanciulla vissuta nei primi dello scorso secolo che nulla a che fare con le sue coetanee. Ha imparato da sua madre (interpretata da Helena Bonham Carter) l’indipendenza, oltre che la capacità di porsi di fronte alla vita con occhio critico, senza accettare le imposizioni che all’epoca venivano considerate normali per una donna. Quando sua madre la lascia per seguire i propri nobili ideali, lei è pronta a farsi valere in maniera autonoma.
Il regista Harry Bradbeer (che si è detto già pronto a un sequel) decide di abbattere la quarta parete e di rendere così partecipe il pubblico delle avventure della protagonista, che ci racconta tutto in prima persona. Enola, il contrario di Alone, non è dunque sola: ha con sé soprattutto la forza degli insegnamenti di sua madre, che la porteranno a essere libera e a farsi strada in un mondo governato da uomini. Nonostante l’ingombrante presenza dei suoi fratelli, soprattutto di Sherlock (Henry Cavill) che è già un affermato detective, riesce a trovare la sua strada e talvolta a battere in arguzia anche gli adulti.
Vederlo in lingua originale sicuramente aiuta a comprendere meglio gli anagrammi e i giochi di parole frequenti: una delle doti della protagonista è quella di decifrare messaggi in codice, attraverso l’anagrammma delle lettere. Va detto che il doppiaggio è dei migliori e restituisce comunque allo spettatore l’intento. Gli effetti speciali non regalano grandi emozioni, il film si lascia guardare per la storia, alla quale non mancano azione e colpi di scena improvvisi.
Ecco il trailer: