Un Giorno All’Improvviso: la nostra recensione in anteprima
Il primo film di Ciro D'Emilio su RaiPlay dal 9 luglio
Provincia napoletana, casermoni di cemento all’interno dei quali si consumano storie di miseria e degrado: Un Giorno All’Improvviso non è l’ennesima storia sulla Napoli della delinquenza, o comunque non solo questo. Ciro D’Emilio, che con questo primo lungometraggio ha già ottenuto diversi riconoscimenti, racconta una dura storia familiare.
Antonio (Giampiero De Concilio) ha diciassette anni e un sogno: essere un calciatore in una grande squadra. Vive in una piccola cittadina di una provincia campana, una terra in cui cavarsela non è sempre così facile. A rendere ancora più complessa la situazione c’è Miriam (Anna Foglietta), una madre dolce ma fortemente problematica che lui ama più di ogni altra persona al mondo. I due devono cavarsela da soli, perché il padre di Antonio li ha abbandonati quando lui era molto piccolo e Miriam è ossessionata dall’idea di ricostruire la sua famiglia.
Quello che colpisce subito di questa vicenda è il rapporto così forte, simbiotico, tra madre e figlio. I ruoli si ribaltano spesso: il più delle volte è Antonio che deve proteggere Miriam, incapace persino delle azioni più semplici quando va in crisi. Questo legame tra i personaggi è stato costruito alla perfezione dai protagonisti, che restituiscono allo spettatore una visione cruda e a tratti poetica della storia.
Il regista, che conosce bene i luoghi descritti, ne fornisce una descrizione attenta e riesce a non cadere in facili stereotipi. Il punto di vista che ci fa vedere è sempre quello di Antonio, che nonostante la sua giovane età ha tutte le responsabilità sulle proprie spalle. Persino con l’assistente sociale è lui che deve ostentare una serenità che in quella casa non esiste, pur di non essere allontanato da sua madre, perché sa di essere l’unico a poterla proteggere.
Consigliamo di vedere questo film, per la bravura dei protagonisti e l’intensità nel mostrare il difficile rapporto tra madre e figlio adolescente. D’Emilio sviluppa una vicenda a partire da un punto di vista personale, che arriva come un pugno, dritto alla pancia del pubblico.
Ecco il trailer: