Paolo Sassanelli: “Grazie al buddismo porto il Cinema nelle carceri”
L'attore ci ha rivelato alcuni dei suoi progetti futuri in un'intervista esclusiva
Attore, sceneggiatore e anche regista: Paolo Sassanelli ha presentato il suo ultimo progetto, La Grande Fuga. Si tratta di un’attività, che il regista sta già portando avanti da tempo nel carcere di Regina Coeli a Roma e che per la prima volta arriva tra le mura del carcere di Bancali, a Sassari. L’obiettivo è portare i valori formativi del Cinema nelle carceri come strumenti di dialogo e avvio per una nuova esperienza di vita.
D: Come nasce l’idea di questo progetto? In cosa consiste?
R: Nel 2018 mi è stato proposto di iniziare un’attività buddista con i detenuti, nel carcere di Regina Coeli. Sono un praticante del buddismo e ho accolto il progetto con entusiasmo. Abbiamo proiettato il mio primo film da regista, Due Piccoli Italiani: è andata bene per l’interesse che ha suscitato, ma è stato al tempo stesso un disastro. La qualità della proiezione non era delle migliori, per questo abbiamo deciso di migliorare man mano e di far crescere questa attività. Non è stato facile, ma ho trovato molta collaborazione e spero che questo sia solo l’inizio di un programma che si estenda a tutte le carceri italiane!
D: La Grande Fuga è il nome del progetto, che ricorda il film degli anni Sessanta con protagonista Steve McQueen: c’è un collegamento?
R: Sinceramente no, ma questo accostamento mi piace.
D: L’esordio dietro alla macchina da presa con un film che affronta il tema della ‘diversità’: come ti sei preparato?
R: Il film è stato girato nella mia città di origine, Bari. Non volevamo scimmiottare le malattie mentali e per questo siamo stai all’interno di alcune case di cura sul posto.
D: A quando il prossimo film da regista?
R: Per ora non è in programma. Mi sto dedicando al teatro, il mio primo amore. Sebbene Due Piccoli Italiani sia stato un successo, purtroppo il film ha avuto difficoltà a entrare nel circuito del mainstream. Al giorno d’oggi non si fa più tanto Cinema, rispetto al passato.
D: Il successo è arrivato con le serie tv: Un Medico In Famiglia, L’Ispettore Coliandro. Tornerai sul piccolo schermo?
R: Sicuramente sì. Coliandro non è morto e prima o poi ritornerà!
D: I Manetti Bros., con i quali hai collaborato sia per il Cinema, sia per la tv, hanno appena ufficializzato il cast di Diabolik. Ci sarai anche tu?
R: Non sono stato coinvolto in questo progetto, ma va bene così. Con i Manetti abbiamo un rapporto di grande amicizia e so che se ci fosse un ruolo per me mi chiamerebbero subito.
D: Un consiglio cinematografico per i nostri lettori?
R: Uno degli ultimi film che ho visto: Tutti Pazzi A Tel Aviv. Si tratta di una commedia esilarante. Il consiglio, poiché multilingue, è di guardarlo in lingua originale. Con il doppiaggio perde le caratteristiche originali.