Anna Foglietta e Ciro D’Emilio parlano del film Un giorno All’Improvviso
Il lungometraggio presentato al Festival di Venezia in sala il 29 dicembre
Ciro D’Emilio, regista esordiente con Un Giorno All’Improvviso, ci ha raccontato com’è nata l’idea del film e qual è stato il rapporto con i protagonisti: Anna Foglietta e Giampiero de Concilio.
Il film racconta di un difficile rapporto tra madre e figlio in un territorio difficile, la periferia campana. Come sei riuscito a parlarne senza cadere nel cliché?
D’Emilio: Si tratta di una storia, che volevo raccontare da tanto tempo. Sono originario ella zona al confine tra la provincia di Napoli e quella di Salerno e volevo parlare di quei luoghi. Tuttavia, non ho scelto di ambientare la storia in un luogo specifico, proprio per per restituire la verità del territorio di cui si parla e uscire dagli stereotipi. Abbiamo ricostruito dei ricordi legati anche alla mia infanzia.I ragazzi della squadra di calcio non avevano mai recitato, fanno effettivamente parte della squadra locale di San Sebastiano.
Come avete fatto a ricreare un rapporto così carnale tra madre e figlio?
Foglietta: La sceneggiatura lo imponeva e quindi siamo entrati a esplorare strade sconosciute, creando questo legame.
De Concilio: Abbiamo provato tanto. All’inizio ero completamente paralizzato dalla presenza di Anna. Molte scene si sono create lì, alcune cose sono venute fuori da pensieri irrazionali, grazie all’alchimia che si è creata tra noi.
Miriam è completamente folle: in che modo hai lavorato alla costruzione di questo personaggio?
La difficoltà sta nel relazionarsi con se stessi, con la follia del personaggio. L’ambiente in cui abbiamo girato mi ha aiutato tanto: ti distrugge riuscire a individuare così da vicino il dramma di queste persone. Ero davvero arrabbiata, anche perché credo ci sia una precisa volontà politica nel continuare a far vivere tante persone in quella terribile realtà.
Vi aspettavate il successo ottenuto a Venezia?
D’Emilio: Ne sono felicissimo! Anche all’estero questo film è stato apprezzato molto.
Foglietta: Sì, il film ha tutti i numeri per avere successo. Si chiama meritocrazia, può sembrare strano ma a volte esiste!